La natura del corpo

Di gelo e vapore essa nasce.
Seta che inonda il mio fiato sospeso
non sei altro che il principio della pretesa del tempo.
Vita appare tra i tuoi vasti grembi e morte trascini nel tuo più denso abbraccio.
Narrami limpida pellegrina del suolo tuo amico
del fuoco già conosciamo la fame, ma
alle lacrime nostre,
tue piccole figlie,
ancora, fanciulli, chiediamo conforto.
Le bianche chiome di spuma ruggenti confondo,
sfiorandole appena con la punta del piede
tra la memoria con le chiome dei vecchi.
Per paura ho gli occhi serrati
quando il tuo manto tutto mi copre
e un eco mi spinge più a fondo
slego piano le palpebre.
L’orizzonte ormai non esiste
dentro di te nulla ha più fine.
E il tuo canto imitiamo con le nostre aride gole.
Rischiaraci, Acqua, bocche e pensieri.

- Kevin Carboni -

 

in collaborazione con Ponte tra Culture

 

 

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